Bonus matrimonio in chiesa per under 35: la proposta di legge

In merito al bonus matrimonio in chiesa per under 35, proposta di legge lanciata dalla Lega di Matteo Salvini, non sono mancate critiche e osservazioni specifiche da parte di partiti e personalità, non solo legate alla politica.

Si tratta di un contributo che può erogare ad una giovane coppia fino a 20mila euro.

I requisiti, però, sono chiari: le coppie devono essere italiane e celebrare il loro matrimonio con rito religioso, devono avere meno di 35 anni e certificarlo attraverso una documentazione contenente un indicatore Isee riferito al reddito dichiarato al 31 dicembre 2022 non superiore a 23.000 euro e non superiore a 11.500 euro a persona.

Inoltre, come citato all’interno della proposta: “Le spese devono state essere sostenute nel territorio dello Stato italiano” e i beneficiari del bonus “devono essere in possesso della cittadinanza italiana da almeno dieci anni”.

In questo post chiariremo tutte le informazioni utili per comprendere meglio i requisiti richiesti, ma è doveroso sottolineare un elemento fondamentale, ovvero, si tratta di una proposta e non di una legge!

Quindi, al momento non è possibile farne richiesta.

Ersilia Principe vi ricorda che, scegliendo il suo atelier di abiti da sposa a Napoli in Campania sito precisamente a Pozzuoli, saprà come venire incontro a tutte le vostre esigenze, accogliendovi e consigliandovi a dovere.

Leggi anche: Bonus matrimonio in chiesa per under 35: la proposta di legge

Bonus matrimonio in chiesa per under 35: utilità e rimborsi

Gli incentivi legati al bonus matrimonio in chiesa per under 35, proposta di legge lanciata, come già accennato, dalla Lega riguardano solo le giovani coppie che potrebbero, dato che non si tratta di una legge, almeno ancora, usufruire della detrazione del 20% delle spese connesse alla celebrazione del matrimonio religioso quali: ornamenti in Chiesa, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti, gli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, le bomboniere, il servizio di coiffeur e di make-up e, in fine, il servizio del wedding reporter.

Come scritto nella proposta di legge. Inoltre, le spese dovrebbero essere sostenute solo in modalità bonifico o carta di debito o di credito.

Le spese detraibili connesse alla celebrazione del matrimonio religioso “sono stabilite nella cifra massima di 20.000 euro e sono ripartite tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo”, si legge nella proposta.

Potrebbe interessarti anche: Come scegliere l’anello di fidanzamento

Tale proposta è stata considerata “incostituzionale”, dato che il nostro è un paese laico e, soprattutto, ingiusta per tutte le giovani coppie che sceglieranno il rito civile per il loro giorno più bello.

Come andrà a finire? Seguite il nostro blog e vi daremo tutte le news in merito a tale vicenda!

Apri la chat
1
Ti serve aiuto?
Salve
Come possiamo aiutarti?