Amarsi è l’aspetto fondamentale per poter intraprendere un percorso di vita comune, che spesso porta due persone ad unirsi in matrimonio.
L’amore non ha regole e non nota differenze culturali, sociali, etniche e religiose, tanto da essere un sentimento capace di contrastare qualsiasi scoglio.
La diversità può e deve essere un valore aggiunto, come nel caso dei cosiddetti matrimoni misti.
Ormai all’ordine del giorno, le unioni tra persone di diversa etnia non sono più una cosa eccezionale, considerando l’accentuarsi del fenomeno dell’immigrazione.
Il matrimonio misto resta, però, un evento particolare e interessante, dal punto di vista della fase organizzativa e non solo.
In questo articolo spiegheremo cosa si intende per matrimonio misto e le sue varie sfaccettature.
Matrimonio misto: le normative
Considerando il matrimonio cattolico, vediamo quali sono le normative vigenti in caso di unione tra persone appartenenti a culti religiosi differenti.
La chiesa cattolica intende come misto un matrimonio quando uno dei due sposi non appartiene alla religione cattolica.
Tale matrimonio può essere celebrato all’interno di una chiesa ma solo se si verificano determinate condizioni come, ad esempio, la volontà da parte di entrambi i futuri coniugi di educare i propri figli secondo i canoni della chiesa cattolica.
Inoltre, lo sposo e la sposa di fede cattolica devono aver ricevuto il battesimo, comunione e cresima, ovvero, tutti i sacramenti fondamentali per ricevere quello del matrimonio.
Altra regola fondamentale per la chiesta cattolica è che il coniuge di altra fede, anche se non è tenuto a convertirsi al cristianesimo, debba però, promettere di non ostacolare la fede dell’altro partener e l’educazione cattolica dei figli che verranno.
Infine, per rendere valido un matrimonio misto, secondo santa romana chiesa, è necessario che venga richiesta la licenza da parte del Vescovo della propria diocesi.
Per realizzare questa pratica basta rivolgersi al parroco della chiesa in cui i due coniugi hanno deciso di convolare a nozze.
In effetti, dal punto di vista strettamente giuridico, l’unica normativa vigente che regola il matrimonio misto risale al 1970, e fu emanata da Papa Paolo VI.
Successivamente, negli anni ottanta, fu inserita nel Codice di Diritto Canonico.
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Matrimonio Misto: Il rito
Il rito misto tra una persona di fede cattolica e una di religione diversa prevede esclusivamente il rito cattolico, con la presenza di due testimoni.
Queste sono le imprescindibili disposizioni della Chiesta Cattolica.
Il coniuge di altra fede, in questo caso, non è tenuto a ricevere l’eucarestia o a partecipare al sacramento, quindi la chiesa cattolica dimostra, in questo caso, forte tolleranza.
La forte tolleranza della chiesa cattolica, spesso tacciata come istituzione religiosa conservatrice e poco proclive all’apertura, si nota anche nella possibilità, data ai coniugi, di personalizzare il matrimonio attraverso una serie di modalità che vanno anche oltre il classico rito cattolico.
E poi c’è la cerimonia, una delle più interessanti e divertenti è quella del matrimonio indiano, che oltre a decorazioni e abiti molto folcloristici può anche durare una paio di giorni.
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La cosa fondamentale, però, resta sempre l’amore, quello non può e non deve mai mancare, anche se la fede sembra dividere due persone che si sono scambiate una promessa di “fede reciproca” eterna!