Say yes to the dress

Spose da favola, spose al cinema e spose, spose , spose soprattutto ed anzitutto in tv.

A dieci anni dal primo episodio di Say yes to the dress (abito da sposa cercasi) è impensabile pensare di poter sorvolare sull’argomento.

Correva l’anno 2007 e per la prima volta telecamere, registi , fonici e maghi del piccolo grande schermo americano si riversarono al 110 W 20th St di New York, per accendere i riflettori sul magico mondo delle favole spose a stelle e strisce.

Li sarebbero rimasti per i successivi dieci anni assieme ai proprietari, allo staff e soprattutto ed innanzitutto al fashion consultant Rendy Fenoli, una stella che ad oggi brilla anche di luce propria. Ma cosa è successo in questi dieci anni alle spose dentro e fuori la tv?

Una folla oceanica di promesse spose alla ricerca dell’ abito perfetto si è trasferita sotto la luce dei riflettori, e non da sola. Assieme a loro, infatti, sono accorsi, numerosi più, che mai, mamme, nonne, zie , amiche, sorelle e talvolta, forse inopportunamente, anche futuri mariti.

La voglia di esserci, il desiderio di dispensare l’immancabile e prezioso consiglio sul ricamo sul modello, velo e acconciatura è incontenibile, forse e più della voglia di apparire?

Cinque minuti di celebrità, sii sa non si negano , ai tempi d’oggi , a nessuno.

E se l’America è tropo lontana, ecco che anche nel bel paese spuntano i cloni del buon Kleinfeld.

Spose perfette, spose vestite da suocera e mamma, spose bellissime. Insomma spose, spose ed ancora spose!

Formule televisive, più o meno riuscite, nate con l’intento di raccontare un percorso “emotivo” ed emozionale che porta sino alla scelta o meglio sino alla fatidica domanda: è l’abito giusto?

Una formula di chiusura che ha condizionato gioco forza la realtà. Tutte ma proprio tutte le spose oggi aspettano quella frase, .per rendere vero quel piccolo sogno adocchiato in tv.

Lei, l’amica dei pomeriggi spensierati, la tv che tutto sa e tutto può non è esente però da restrizioni. Non può, non deve e non le è concesso di svelare, ovviamente, il prezioso segreto (l’abito scelto) prima che il matrimonio, quello vero, sia andato in scena nella realtà.

Ma dove inizia la finzione? E dove ha fine la realtà? Difficile se non impossibile tratteggiare una linea di confine. E poi perchè mai si dovrebbe?

Il matrimonio e soprattutto l’abito da sposa sono dei sogni meravigliosi che vanno vissuti sotto abbaglianti luci e sfavillanti passerelle che, la tv, sa offrire con generosità.

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